Chi è stato Blatter per il mondo del calcio

È la fine di un’era calcistica per la Fifa. Da oggi si apre il mondo post-Blatter e la Fifa aspetta nuove candidature e probabilmente alcuni cambiamenti di politiche di gestione. Ma chi è stato Blatter per il mondo del calcio?

La storia di Blatter nello sport è cominciata nei comitati organizzatori delle Olimpiadi del 72 e del 76, per poi entrare nella Fifa l’anno dopo. Nel 1981 viene eletto segretario, carica che esercita fino al 1998, quando poi diventa presidente.

Nel corso dei suoi 17 anni di presidenza, Blatter ha certamente dettato alcune importanti regole del calcio mondiale, condizionando i comportamenti sportivi. Una delle più incisive fu l’abolizione per il portiere della possibilità di prendere la palla con le mani dopo un retropassaggio di un compagno di squadra. La regola fu decisa nel 1992, dopo aver notato che l’Egitto ai mondiali di Italia 90 effettuava sistematicamente il retropassaggio come metodo di gioco per puntare al pareggio. Questo fu giudicato poco spettacolare e la regola ha obbligato le squadre ad avere un atteggiamento più offensivo. Blatter ha dato la sua impronta anche alle sorti delle squadre che partecipano ai mondiali, introducendo in Usa 94 la regola dei 3 punti per la vittoria.

Un altro marchio di fabbrica è il golden goal. Questa regola, applicata dal 1993 al 2004, aggiudicava la vittoria alla squadra che avesse segnato un gol nei tempi supplementari, ponendo subito fine alla partita. Il golden goal era stato pensato per premiare la squadra maggiormente offensiva, ma ottenne il risultato opposto: per evitare di perdere la partita con un gol, le squadre si chiudevano in difesa e preferivano giocarsela ai rigori.

Per questo motivo il golden goal (che è costata all’Italia la perdita dei campionati europei nel 2000 con il gol di Trezeguet) è stato poi sostituito dal silver goal: se una squadra fosse stata in vantaggio nel primo tempo supplementare avrebbe vinto la partita, ma questa regola ha avuto meno successo della precedente e non fu imposta. Il golden e il silver goal sono stati aboliti anche perché mettevano maggiore pressione all’arbitro.

C’è un’altra regola che Blatter ha imposto, che invece non ha destato polemiche: dal 2006 la squadra campione dell’ultima edizione del Campionato del Mondo non ha più il diritto di qualificarsi automaticamente alla successiva edizione. Attualmente ciò non ha comportato l’esclusione delle ultime nazionali vincenti (Italia e Spagna si sono qualificate ai mondiali successivi), ma sicuramente potrebbero nascere delle sorprese.

Per noi italiani Blatter viene ricordato e da alcuni non dimenticato per non aver premiato l’Italia ai mondiali del 2006. Blatter si giustificò dicendo che una finale mondiale giocata tra due squadre europee doveva essere premiata da un rappresentate europeo della Fifa, sostenendo dopo di aver agito così perché nel giorno della partita inaugurale lo stadio lo aveva fischiato. Blatter poi ritrattò ancora, dicendo che l’Italia non meritava la vittoria ai mondiali e che doveva passare l’Australia, nella nota partita dei quarti di finale. Alla fine per evitare ulteriori polemiche e raffreddare le tensioni dichiarò di non essere un nemico dell’Italia.

Il fallo da dietro punito con l’espulsione è anch’esso una regola inventata da Blatter, così come l’ammonizione per la maglietta tolta dopo l’esultanza di un calciatore. Gol fantasma e fuorigioco sono ancora un problema nel mondo del calcio per la limitazione della moviola e di altre tecnologie in campo (ormai pronte da anni) imposta da Blatter. Questa polemica ha raggiunto il culmine quando a Frank Lampard, centrocampista della nazionale inglese, è stato annullato un gol durante la partita tra Inghilterra e Germania ai mondiali in Sudafrica. Blatter fece un passo indietro sostenendo che qualcosa doveva essere cambiato, ma in realtà da allora non è stato fatto molto.

Sotto la presidenza Blatter sono stati organizzati i primi mondiali in Asia e in Africa e per ultimo è stato annunciato quello in Qatar nel 2022, ormai tanto discusso. E sono proprio questi ultimi due che hanno determinato la sua caduta, a causa di sospetti di corruzione e cattiva gestione finanziaria di cui si vociferava da anni e che si sono concretizzati ultimamente con l’arresto di alcuni massimi dirigenti della Fifa.

Blatter viene anche ricordato come re delle gaffe, come quando nel 2013 ha insultato Cristiano Ronaldo sostenendo che fosse un soldatino che passava troppo tempo dal parrucchiere, preferendo piuttosto l’educazione di Messi. Oppure quando due anni prima aveva sostenuto che il razzismo non esiste nel mondo del calcio e che tutti si risolve con una stretta di mano, facendo infuriare la federazione inglese che ne chiedeva per questo le dimissioni. Un’altra ancora avvenne quando minimizzò le proteste in Brasile per i costi elevati d’organizzazione della Confederation Cup 2014, dicendo che «il calcio è più importante dell’insoddisfazione delle persone».

E se in rete sui social stanno esplodendo post di esultanza, rabbia e ironia, di seguito i fatti che riassumono Blatter: una presidenza lunga 17 anni, cinque mandati consecutivi ai vertici della Fifa, limitazione della tecnologia e inasprimento delle pene in campo, un possibile coinvolgimento in giri di mazzette per l’assegnazione dei mondiali in Qatar, dichiarazioni controcorrente, antipatia generale del popolo italiano e per ultimo le gaffe: ecco chi è stato Blatter per il mondo del calcio.

 
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