Borsa di New York ferma per problemi tecnici, nel giorno del crollo cinese

La Borsa di New York ha sospeso le negoziazioni dei titoli in tutte le valute, secondo una breve dichiarazione pubblicata sul suo sito.

«Tutti gli ordini aperti saranno cancellati. Ulteriori informazioni saranno pubblicate appena possibile».

«Stiamo avendo un problema tecnico che stiamo cercando di risolvere prima possibile», ha detto Marissa Arnold, portavoce della Borsa di New York, in una dichiarazione via email a Bloomberg.

«Forniremo ulteriori aggiornamenti appena possibile e stiamo facendo il massimo per produrre una risoluzione rapida, comunicare in modo completo e trasparente e assicurare una tempestiva e ordinata riapertura del mercato».

Le negoziazioni sono ancora in corso sul Nasdaq, così come per mercati minori nel Nyse, specialmente il Nyse Arca e il Nyse Amex/Arca. I trader possono ancora usare queste piattaforme per le negoziazioni dei titoli Usa.

Il problema si è verificato in un momento in cui i mercati azionari cinesi erano in caduta libera, dopo aver perso 3,4 miliardi di dollari in valore equity value da metà di giugno.

La Cina è nel mezzo della peggiore svendita azionaria da anni. Le azioni, già crollate, continuavano a cadere mentre Pechino correva ai ripari introducendo nuovi programmi per tappare le perdite.

Un’ultima lotta disperata per l’eredità e la legittimità del Partito Comunista Cinese potrebbe essere in corso nei mercati azionari della Nazione, mentre il regime cerca disperatamente di tenere in piedi l’ultimo punto luminoso nell’economia cinese.

Il regime aveva visto un mercato azionario fiorente come un’ancora di salvezza. Un mercato azionario stabile e gradualmente crescente spinge in avanti l’economia. Il rialzo dei prezzi delle azioni è in grado di alleviare il financing crunch delle imprese, e permette a governi locali e banche di riempire le loro casse. Arricchisce anche gli investitori e serve come distrazione per i disoccupati: tutte cose che promuovono la stabilità sociale.

Il rialzo senza precedenti, che è venuto prima della caduta a picco è iniziato quando la Cina ha cominciato ad allentare la sua politica monetaria e fiscale. Allo stesso tempo ha fatto quello in cui ha più esperienza: Pechino ha spinto i suoi media statali a promuovere gli investimenti.

Nel 2014 Xinhua e il Quotidiano del Popolo, quotidiano portavoce del regime, hanno pubblicato dei commenti ogni giorno incoraggiando la Cina a comprare più azioni. «Lo sviluppo economico e sociale porterà preziosa fiducia e un forte sostegno verso il mercato azionario», diceva un articolo di Xinhua del 31 agosto 2014.

Di conseguenza, milioni di investitori ordinari, pensionati e altri con poca esperienza in borsa, hanno messo i loro risparmi nei mercati finanziari. Queste sono esattamente quelle persone che ora stanno perdendo, cioè coloro che hanno investito negli ultimi mesi.

L’impatto della scommessa della Cina, attuata con i risparmi del proprio popolo, avrà certamente delle conseguenze in tutta la Nazione. Fino a che punto e quanto profondamente è ancora da vedere.

 
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