Bimbo figlio di vegani ricoverato per denutrizione. Il parere degli esperti

Avere undici mesi ed essere ricoverato per denutrizione. È quanto è successo giovedì a un bambino della provincia di Pisa, che è stato accompagnato dai suoi genitori all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze perché avvertiva malesseri.

Entrambi i genitori sono vegani (vegetariani che evitano oltre a carne e pesce, anche latte, latticini, miele e uova) e l’ipotesi è che il bambino abbia seguito questo tipo di alimentazione e sia stato male per questo motivo. I genitori sono stati inseriti nel registro degli indagati per maltrattamenti e la procura dovrà stabilire se ci sono stati comportamenti delittuosi e se il bambino è stato seguito da un pediatra.

Ma è possibile che una dieta vegana abbia potuto provocare conseguenze nefaste per questo bambino di un anno?

Secondo Anna Villarini, biologa nutrizionista presso il Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva presso l’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori di Milano, «se la dieta è ben equilibrata ­– deve essere molto ben strutturata – e se vengono forniti integratori B12, non sono stati riscontrati in lettura problemi di crescita», ha detto in un’intervista telefonica a Epoch Times. La Villarini ha precisato che si procede a fare un’integrazione della vitamina B12 solo se è stato accertato, attraverso un’analisi del sangue, che i valori sono inferiori al normale.

Il punto, secondo la Villarini, non è se i genitori abbiano scelto una dieta vegana per il bambino, ma come l’hanno fatta. «Occorre prestare tanta cura nella scelta dei cibi», poiché nella dieta vegana è più facile andare incontro a sbilanciamenti nutrizionali a causa della restrizione sulla scelta dei cibi, ha precisato.

Anche secondo Leonardo Pinelli, professore associato in pensione di pediatria e nutrizione all’Università di Verona, è un problema di attenzione. «L’alimentazione vegetariana, anche vegana, è ritenuta dalla comunità scientifica (Accademia Americana di Nutrizione e Accademia Americana di Pediatria) sicura, SE BEN PIANIFICATA, in tutte le fasi della vita dell’uomo: gravidanza, allattamento, prima e seconda infanzia, adolescenza, adulto e addirittura atleti», ha scritto Pinelli sul suo profilo Facebook.

La differenza è che «i bambini vegani crescono come gli onnivori come altezza, ma con un peso corporeo inferiore», ha precisato in un’intervista telefonica. Pinelli ha spiegato che questo è dovuto al fatto che molti grassi, sono contenuti nei cibi come formaggi e carne.

«Prima di accusare i genitori che possono essere anche responsabili, è necessario capire quanto siano stati assistiti da pediatri, oppure se come spesso succede, abbandonati al proprio destino. Il problema è che in Italia, come in altre Nazioni, le facoltà di medicina non prevedono un esame di dietetica e nutrizione». Secondo Pinelli, che attualmente gestisce ambulatori vegetariani/vegani a Verona e a Firenze, i genitori che alimentano i propri figli con un’alimentazione vegana spesso non trovano risposte nei pediatri a causa di una scarsa competenza nel settore e quindi si rivolgono al ‘fai da te’, con risultati che possono essere indesiderati.

 
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