Armi chimiche, Trump cambia idea su Assad e Putin?

Ultimo aggiornamento 7 aprile ore 11:38: Senza perdere tempo in dichiarazioni, Trump ha ordinato un attacco missilistico contro una base del regime siriano di Assad, sostenendo che da essa provenissero le armi chimiche che avrebbero colpito l’accampamento dei ribelli antigovernativi nella provincia di Idlib il 4 aprile. Dal fronte russo si continua a sostenere che le tossine non erano in mano ad Assad – che le aveva consegnate per la distruzione nel 2014 – ma ai ribelli stessi. Da Mosca giunge l’accusa che le sostanze chimiche siano state un pretesto per un intervento già programmato.

Dopo il presunto attacco con armi chimiche in Siria, gli Stati Uniti potrebbero cambiare posizione nei confronti di Mosca e Damasco: secondo Donald Trump, l’«attacco» avrebbe superato «molti limiti», mentre il ministro degli Esteri americano Rex Tillerson ha esortato la Russia a riconsiderare la sua alleanza con Bashar al-Assad. Ma al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, Mosca ha risposto bloccando una risoluzione di condanna al presunto attacco.

L’opinione di Trump sul presidente siriano Assad è «cambiata enormemente», ha affermato il presidente americano stesso dopo aver incontrato il re di Giordania Abdullah a Washington. Non molto prima, Nikki Halley, ambasciatore degli Usa presso le Nazioni Unite, aveva minacciato azioni unilaterali da parte del proprio Paese durante la riunione del Consiglio di Sicurezza: «Se le Nazioni Unite continueranno a venir meno al proprio dovere di agire in maniera corale, allora saremo costretti a prendere da soli le misure necessarie», ma non ha specificato a quali misure si riferisse.
«Riteniamo che non vi sia alcun dubbio che il regime siriano, sotto il comando di Bashar al-Assad, sia il responsabile di questo terribile attacco – ha dichiarato Rex Tillerson mercoledì sera, ai giornalisti a Washington – È finalmente ora che i russi riconsiderino il loro continuo sostegno al regime di Assad».

Al momento, non risulta alcuna prova a sostegno del fatto che il governo siriano abbia condotto un attacco con armi chimiche: i russi sostengono che l’aviazione siriana abbia bombardato un accampamento nemico che conteneva a loro insaputa sostanze tossiche, che si sono quindi propagate. Un rappresentante del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, che ha chiesto di restare anonimo, afferma tuttavia che questo sarebbe falso.

Tillerson si recherà a Mosca la prossima settimana. Va ricordato che finora Trump ha avuto un atteggiamento conciliante con la Russia, e che ha sempre affermato di voler promuovere l’amicizia fra i due Paesi.

L’OCCIDENTE VUOLE LA CADUTA DI ASSAD

Il ministro degli Esteri tedesco Sigmar Gabriel ha dichiarato alla Tv tedesca Zdf, di aver sempre ritenuto preoccupante il fatto che gli Stati Uniti si concentrassero soltanto sulla lotta ai terroristi, in Siria, «con il risultato che alla fine si sarebbe venuti a patti con Assad». Ma le recenti dichiarazioni di Washington potrebbero invece indicare una presa di distanza. E, se fosse così, parlando a nome della Germania, Gabriel ha detto chiaramente: «Siamo contenti di questo».

Mercoledì il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha rinviato il voto sulla bozza di risoluzione (presentata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia) che condanna l’attacco e chiede un’indagine rapida.
Il vice ambasciatore russo presso le Nazioni Unite, Vladimir Safronov, ha giustificato l’opposizione del suo Paese alla risoluzione, affermando che non fosse necessaria e che fosse stata preparata troppo in fretta. Ha anche chiesto che venga fatta un’indagine obiettiva.

Articolo in tedesco: Nach angeblicher Giftgas-Attacke: Gehen die USA nun auf offenen Konfrontationskurs mit Syrien und Russland?

Traduzione di Vincenzo Cassano

 
Articoli correlati