Salvatore Aranzulla Vs Wikipedia: mi hanno voluto fare fuori

La pagina Wikipedia di Salvatore Aranzulla è scomparsa dal web. Il blogger, diventato celebre per le sue semplici soluzioni ai più comuni problemi informatici dell’utente medio, ha spiegato a Epoch Times quelli che secondo lui sono i reali motivi della cancellazione della sua pagina di Wikipedia.

Puoi spiegare in breve a chi ci legge il motivo ufficiale della cancellazione della pagina Wikipedia?

«Non sapevo di aver una pagina su Wikipedia fino a qualche settimana fa, quando mia mamma mi ha chiamato e mi ha segnalato che, cercando il mio nome su Google, compariva questa pagina all’interno di Wikipedia. A questo punto ho rilanciato la notizia sui miei canali social, in particolare Facebook, e mai l’avessi fatto! Nel senso che si è concentrata l’attenzione sulla mia pagina Wikipedia, e una persona, che poi si è scoperto gestisce un blog con dei contenuti simili a quelli che pubblico sul mio sito, ha avviato questa procedura di cancellazione, che è una discussione a seguito della quale si può decidere se mantenere o cancellare una pagina; una discussione di norma dura una settimana e nel mio caso in via eccezionale è stata prolungata a due settimane, fino a quando l’ultimo giorno, di notte, è passato un amministratore e ha decretato che la discussione era favorevole alla cancellazione, quindi ha cancellato la mia pagina».

Da quel che ho letto, la motivazione ufficiale su cui hanno fatto leva per cancellare la pagina è quella della ‘non enciclopedicità’.

«Sì»

Ci sono aspetti, nella tua figura e in quel che fai, che secondo te non riflettono questi requisiti ufficiali di cancellazione da Wikipedia?

«Considera che io ho fornito tutta una serie di fonti in una discussione pubblica, testi che ho pubblicato, i numeri che realizzo, per dimostrare la quantità di persone che mi seguono, eccetera. Ma chi ha partecipato alla discussione ha deciso di ignorare completamente le mie fonti, ignorare le citazioni sui giornali e simili. L’obiettivo finale era quello di raggiungere la cancellazione della mia pagina».

La motivazione ufficiale sarebbe solo una scusa, insomma?

«Io ho sostenuto sin dall’inizio l’idea che la posizione della comunità italiana di Wikipedia fosse quella di cancellare a priori la mia pagina: di cercare un cavillo burocratico per arrivare alla fine a cancellarla. Infatti questa mattina ho pubblicato sul mio profilo Facebook ufficiale tutta una serie di screenshoot che sostanzialmente dimostrano come la posizione di Wikipedia fosse tutt’altro che neutrale e oggettiva nei miei confronti, ma che l’obbiettivo era solo quello di cancellare la mia pagina».

«Se le persone che partecipano alla discussione decidono di cancellare una pagina, questa viene cancellata; il problema è: come si fa a instaurare una discussione neutrale e oggettiva. Questo qui è un problema sicuramente di Wikipedia, perché chiunque può benissimo proporre la cancellazione»

Pensi di essere vittima dell’invidia di qualcun altro?

«Dal mio punto di vista sì, e anche il post che ho pubblicato questa mattina con gli screenshot dimostra che in realtà la posizione della comunità non era neutrale, tutta una serie di messaggi che non vanno d’accordo con il concetto di ‘siamo neutrali, siamo obbiettivi, abbiamo effettuato una valutazione’».

«La valutazione di cancellare la pagina era stata già presa a seguito dell’esplosione mediatica che io avevo generato dalla mia pagina, appunto comunicando che apparivo all’interno di Wikipedia, e questi messaggi dal mio punto di vista lo dimostrano».

«Ci sono tantissime persone che nutrono un odio nei confronti della mia attività che non riesco assolutamente a spiegarmi, a giustificarmi. Molti si ritengono più bravi di me, ma io invito tutti a fare il mio lavoro, come l’ho fatto io possono benissimo farlo loro, e se sono effettivamente in grado e competenti come dicono, otterranno i risultati che posso ottenere io. Considera che il mio sito è il primo sito in ambito informatico, più di 13 milioni di visite secondo Google Analytycs, quindi numeri molto molto elevati che sono ottenuti con il lavoro che faccio quotidianamente. I miei lettori questo lavoro lo apprezzano e infatti si sono schierati dalla mia parte, come ha fatto la stampa nazionale».

Questa esclusione da Wikipedia può influire sul tuo lavoro e sul tuo business, o è un qualcosa della quale puoi fare a meno?

«No, non impatta assolutamente, più che altro è un riconoscimento mio personale, del lavoro che ho fatto negli ultimi 14 anni, è solo questa cosa. In termini lavorativi il fatto che io sia presente o meno su Wikipedia non impatta assolutamente. Ho evidenziato però come queste procedure di discussione non sempre risultino essere trasparenti».

In un altro Paese (essendo le regole di Wikipedia sempre quelle) sarebbe successa la stessa cosa?

«Dipende dalla comunità che interviene. Se intervengono delle persone che sono schierate contro il mio sito internet, che hanno dei pregiudizi nei miei confronti, puoi avere tutti i requisiti del mondo, puoi indicare tutte le fonti che vuoi, come ho fatto, e queste vengono praticamente ignorate: questo è il livello di discussione al quale si è arrivati».

«C’è ad esempio questa pagina che ho twittato al giornalista di GQ che ha pubblicato un articolo su di me, per segnalargli delle parole che sono state dette nei suoi confronti. Queste evidenziano il livello di bassezza di certe persone che operano indisturbate sostanzialmente lì dentro, e che pensano di vivere in uno Stato dove non ci sono regole, perché il messaggio come questo che hanno pubblicato potrebbe essere benissimo oggetto di querela da parte del giornalista che viene preso d’attacco. E questo è molto preoccupante perché le stesse persone che hanno scritto queste cose su questa persona, sono quelle che hanno deciso se la mia pagina è enciclopedica o meno, o che praticamente decidono se tenere o meno una voce su wikipedia, sono le stesse identiche persone».

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