Angelica: pianta potente e protettiva

L’angelica (Angelica archangelica) è una pianta originaria dei climi freddi del Nord Europa, che si può trovare a Nord fino alla Lapponia e all’Islanda e a Sud fino alla Germania, così come in alcune parti dell’Asia e del Nord America.

La pianta può essere annoverata tra le più antiche erbe conosciute e viene coltivata dai tempi antichi fino ai giorni nostri per scopi commerciali e medicinali.

L’erba ha una struttura piuttosto unica. La pianta contiene: carotene, usato dal fegato per produrre la vitamina A; acido valerico, che ha un effetto calmante sui nervi; e steroidi vegetali, che sono di supporto ai processi del sistema immunitario. Inoltre contiene pectina, un enzima essenziale per la semplice digestione del cibo, e circa il 5 per cento di sali di rame.

Un antico rimedio

Anche se non viene spesso utilizzata dagli erboristi moderni, durante la gran parte della storia passata l’angelica è stata considerata una delle erbe medicinali protettive più potenti. Il suo nome si riferisce alle proprietà curative, apparentemente angeliche, delle sue foglie.

In Europa l’angelica fiorisce circa l’8 maggio, il giorno dell’Arcangelo Michele e la leggenda vuole che un angelo apparve ad un monaco e gli indicò l’angelica come cura per la peste. Anche altre leggende associano l’erba con le visioni dell’Arcangelo Gabriele e dell’Arcangelo Raffaele.

Commerciata in tutto il mondo dai norvegesi sin dal XIV secolo e ampiamente utilizzata nel continente, è stata introdotta in Inghilterra nel XVI secolo ed è stata ampiamente utilizzata come protezione contro la peste e anche come cura dopo il contagio dell’infezione.

È stato uno degli ingredienti presenti in una bevanda a base di erbe nota come «l’aceto dei quattro ladri», che avrebbe dato l’immunità a quattro uomini che avrebbero derubato i corpi di coloro che erano morti di peste.

Le proprietà curative dell’angelica erano tenute in così alta considerazione che le è stato anche dato il nome di «radice dello Spirito Santo». Tuttavia, il suo impiego precede di gran lunga l’introduzione del cristianesimo in Europa e la sua inclusione nelle antiche feste pagane di primavera è ben registrata.

Tutte le tradizioni popolari delle culture Nord europee ritenevano l’angelica il rimedio supremo contro veleni, malattie contagiose, condizioni reumatiche, tosse e raffreddore, prevalenti nei freddi climi nordici.

In effetti, tutte le tradizioni delle culture Nord europee ritenevano l’angelica il rimedio supremo contro veleni, malattie contagiose, condizioni reumatiche, tosse e raffreddore, prevalenti nei freddi climi nordici.

Per le culture Sami della Scandinavia settentrionale, l’angelica è sempre stato un vegetale importante, al pari di una medicina. La radice dell’angelica può essere essiccata e conservata per un uso durante l’inverno. Come prima pianta commestibile che appariva dopo un lungo e rigido inverno, era particolarmente utile per aiutare la digestione dei Sami, la cui dieta era prevalentemente a base di carne, e per curare i problemi di stomaco associati.

Usi moderni

Nella fitoterapia, io uso l’angelica tanto quanto veniva utilizzata storicamente, per aiutare il paziente a sentirsi meglio e per recuperare più rapidamente da raffreddori e influenza. Presa sottoforma di una tazza di tè, ha un sapore dolce e piacevolmente mite che può essere gustata anche dai bambini. Se assunta in quanto tale, diventa un prezioso tonico generico che aiuta la digestione ed è leggermente antispasmodico.

L’angelica è stata utilizzata tradizionalmente fin dall’antichità come spezia per il miele, per gli oli essenziali, così come per dolciumi, vini e liquori; quest’ultimo rappresenta la maggior parte della produzione odierna come il Chartreuse e il Benedettino, nonché il Vermouth e altre varietà di gin.

L’olio essenziale che si estrae dalla punta della radice dell’angelica è molto apprezzato dall’industria dei profumi a Parigi e Colonia grazie al suo profumo inconfondibile presente in tutte le parti della pianta.

L’angelica è una degna aggiunta a qualsiasi giardino moderno. Se non fosse per il suo valore come rimedio per il raffreddore e i disturbi occasionali allo stomaco, potreste volerla includere nel vostro giardino per il suo sorprendente fogliame verde brillante, i fiori splendidi e un profumo che è stato descritto come «forte e fragrante, aromatico, con un tocco di arancia».

Luke Hughes è un erborista e orticoltore occidentale classico residente a Sydney, Australia.

 
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