Alto funzionario improvvisamente licenziato nella Cina del sud

L’esito della recente gita a Pechino non è quello che Qiu He, vice segretario del Partito Comunista nella provincia dello Yunnan della Cina meridionale, aveva probabilmente immaginato.

Tuttavia, il giorno dopo l’apparizione di Qiu He a un incontro politico, è stato annunciato sul sito web della Commissione centrale di Disciplina e di Ispezione (Ccdi), la polizia anti-illeciti del Partito, che Qiu era indagato per «gravi violazioni della disciplina e della legge».

A tutti gli effetti questo significa che la sua carriera è finita e che probabilmente verrà trafugato per essere interrogato segretamente e magari torturato al fine di strappare delle confessioni e un elenco dei suoi co-cospiratori.

Il breve annuncio – di soli 26 caratteri cinesi – è stato pubblicato alle 13:00, appena tre ore dopo la chiusura della sessione del Congresso nazionale del Popolo (Npc) a Pechino e meno di venti minuti dopo la conferenza stampa del premier Li Keqiang che ha portato a termine la sessione del Npc. Il Congresso nazionale del Popolo, l’equivalente di una legislatura del Partito Comunista, viene utilizzato per approvare le leggi e per dare l’apparenza di un giusto processo nella definizione delle politiche.

L’improvviso annuncio ha sorpreso persino i colleghi di Qin – dopo tutto, secondo quanto riporta il media cinese Sina Weibo, il giorno precedente aveva partecipato al meeting della delegazione dello Yunnan del Npc. Anche sull’articolo di prima pagina dello Yunnan Daily si era parlato di lui in qualità di rappresentante della delegazione dello Yunnan che alla chiusura della sessione del Npc era ritornato al suo incarico.

Qiu, in qualità di primo funzionario licenziato a seguito di una sessione politica, e in particolare in modo così sbrigativo, è diventato il centro dell’attenzione dei media cinesi. Diversi organi di stampa, citando le informazioni riservate rilasciate da fonti interne, hanno spiegato che l’indagine era connessa allo sviluppo urbanistico della città di Kunming, capitale della provincia dello Yunnan nella Cina sud-occidentale.

Qiu ha promosso un’eccessiva urbanizzazione della città e imposto la demolizione di numerose abitazioni – grandi progetti di questo tipo vengono spesso utilizzati per incanalare ingenti fondi pubblici in mani private e distribuire contratti redditizi agli alleati leali.

In un’intervista con il media Sina, Yang Weijun, ex vice presidente della Conferenza Consultiva politica (un organo consultivo del Partito Comunista) di Yunnan, ha detto che durante il mandato di Qiu dal 2007 al 2011 in qualità di capo del Comitato del Partito Comunista di Kunming, oltre sei milioni di cittadini hanno dovuto far fronte agli sgomberi forzati dalle loro case, che sono state poi demolite.

«È del tutto irrealistico per la città di Kunming e per lo Yunnan, perché il 90 per cento del territorio dello Yunnan è montuoso o quasi. Come potrebbe adattarsi a una tale urbanizzazione? È stato distrutto tutto il terreno agricolo fertile dello Yunnan», ha detto Yang.

Yang ha indicato che questo forzamento dell’urbanizzazione ha solamente fruttato a Qiu un buon prodotto interno lordo e dei risultati politici da poter ostentare davanti agli altri funzionari di alto rango – tuttavia ha fatto perdere a milioni di persone i terreni agricoli, le case e i posti di lavoro.

Il 92enne Yang, conosciuto dalla stampa cinese come un ‘combattente anti-corruzione’, è ben noto per riferire gli atti illeciti commessi da Qiu. Yang una volta ha rivelato ai media cinesi che Qiu era uno stretto alleato di Bai Enpei, ex segretario del Partito Comunista di Yunnan caduto in disgrazia che è stato anche indagato per corruzione.

Molti potenti funzionari della provincia dello Yunnan hanno avuto stretti legami con l’ex leader comunista cinese Jiang Zemin, il cui potere è rimasto diffuso e robusto persino anni dopo le sue dimissioni e dal momento che la nuova leadership di Xi Jinping è entrata in carica alla fine del 2012.

I media cinesi hanno riferito che Bai Enpei, amico di Qiu e alleato della fazione di Jiang, aveva ingaggiato un’estesa rete di rapporti finanziari illeciti con l’ex capo della sicurezza caduto in disgrazia Zhou Yongkang e con la sua famiglia. Zhou è ben noto per essere un alleato chiave di Jiang nel sistema di sicurezza nazionale della Cina.

Tra gli altri funzionari dello Yunnan associati a Jiang Zemin che non hanno fatto una bella fine sono inclusi: l’ex vice governatore dello Yunnan Shen Peiping che è stato licenziato lo scorso marzo; l’ex segretario del Partito Comunista di Kunming Zhang Tianxin che è stato licenziato nel luglio dell’anno scorso; l’ex membro del Comitato del Partito Comunista di Kunming e vice sindaco della città Li Xi che è stato indagato lo scorso ottobre e l’ex segretario del Partito Comunista dello Yunnan Qin Guangrong che è stato licenziato sempre lo scorso ottobre.

Qin, in qualità di capo della provincia dello Yunnan, avendo rivestito un ruolo attivo nella campagna politica personale di Jiang, la persecuzione del gruppo spirituale del Falun Gong che quest’ultimo ha avviato nel 1999, aveva dei legami particolarmente stretti con l’ex capo del Partito Comunista. Qin ha risalito attraverso i ranghi fino a essere promosso capo dello Yunnan sotto lo sguardo sgomento dei gruppi per i diritti umani d’oltremare – che hanno visto la sua carriera come una ricompensa per l’indiscussa attuazione delle politiche violente.

 
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