Alluvione in Sardegna: non un altro 2013

La Sardegna tira un sospiro di sollievo. Dopo l’alluvione del 1° ottobre, che ha colpito soprattutto la provincia di Olbia-Tempio e alcuni comuni della provincia di Nuoro, l’ultimo bollettino della protezione civile ha declassato il rischio da elevato a moderato. Il Ciclone Mediterraneo ha abbandonato l’Isola e si sta dirigendo verso la Corsica: nell’ultima ora non ci sono state precipitazioni significative. Il sindaco di Olbia, Giovanni Maria Enrico Giovannelli, e quello di Santa Teresa di Gallura, Stefano Ilario Pisciottu, hanno risposto a Epoch Times, per fare il punto sulla situazione attuale.

Qual è la situazione generale adesso a Olbia?

«La situazione adesso è di calma, di tranquillità, di operatività. Non piove, per cui adesso dalle 7 di questa mattina sostanzialmente è cessata la fase critica. In tutto abbiamo tre forze in campo per dare assistenza, che consiste prevalentemente nello svuotamento dei seminterrati e dei piani terra delle case e aziende che sono state alluvionate, dando priorità ovviamente alle famiglie. Abbiamo attualmente 40 persone ospitate negli alberghi cittadini a seguito di convenzione stipulata già da tempo con questi ultimi; abbiamo attivato oltre un centinaio di operatori tra cui anche la Brigata Sassari e la protezione civile regionale, e abbiamo diviso la città in settori (le zone alluvionate) e da stamattina ogni zona ha dei referenti tecnici comunali, degli esperti, degli ingegneri che stanno andando in giro e sovraintendono e dispongono le iniziative di sistemazione delle persone. Abbiamo poi attivato un sistema di consegna di cibi convenzionati, diciamo che è tutto a posto, francamente non stiamo parlando dell’alluvione del 2013 perché questa volta gli effetti sono stati certamente inferiori, però il disagio è tanto e adesso operativamente siamo concentrati nel dare assistenza alla popolazione». 

 

 

Posted by Luigi Folino on Venerdì 2 ottobre 2015

La Brigata Sassari in azione

 

Quindi l’evacuazione dalle abitazioni riguarda solo quelle 40 persone?

«Ovviamente oltre quelle 40 persone che sono state evacuate, che hanno dovuto essere assistite, ce ne saranno molte di più che si sono trasferite presso parenti, amici o in seconde case, le case danneggiate saranno sicuramente di più».

Rispetto al 2013 sono state prese precauzioni dal punto di vista idrogeologico, dato che anche questa volta è esondato il fiume Siligheddu?

«Rispetto al 2013 noi abbiamo fatto degli interventi importanti, nel senso che abbiamo speso oltre 20 milioni di euro per la messa in sicurezza di canali, per il piano di protezione civile, per sistemi di allertamento, demolizioni di opere incongrue, abbiamo portato avanti una progettazione molto importante che ci restituisce un dato: cioè 125 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio; i progetti sono stati approvati, le linee di finanziamento definite, per cui abbiamo lavorato tanto in questi due anni per il progetto del comune di Olbia, per il quale recentemente —  una quindicina di giorni fa —  è stata approvata una prima tranche di finanziamento di circa 16 milioni di euro e questo è l’unico progetto di città sarda alluvionata che è stato approvato, con le risorse che potranno essere spese fino a fine 2015. È stato fatto tanto e tanto, moltissimo, dovrà essere fatto ovviamente».

Ad esempio?

«Come le casse di laminazione, non appena terminerà l’iter autorizzativo; piuttosto c’è da dire che se da una parte la spesa delle risorse per la mitigazione del rischio idrogeologico ci imporrebbe di adottare procedure di autorizzazione molto, molto rapide, purtroppo è esattamente il contrario, perché quanto più si interviene per esempio sugli argini dei canali o dei fiumi — ad esempio per rimodellare gli argini ecc., oppure si devono fare come in questo caso delle casse di laminazione che non sono altro che delle perimetrazioni di terreno agricolo che deve essere lasciato libero di potersi allagare — succede che queste infrastrutture, chiamiamole così, vengono per esempio equiparate a dighe e pertanto vengono sottoposte a valutazione di incidenza ambientale… cose che ti portano poi ad avere un’autorizzazione dopo un anno se non due o tre, e questo rallenta il processo che dovrebbe essere invece immediato, per mettere a norma e in sicurezza i cittadini».

NESSUN DANNO A SANTA TERESA GALLURA

Il sindaco di Santa Teresa Gallura, Stefano Ilario Pisciottu, ha riferito come nel suo comune tutto sia rimasto sotto controllo, anche perché l’alluvione del settembre 2012, che aveva fatto crollare un tratto di strada ora ricostruito, ha avuto l’effetto di aumentare e rafforzare il monitoraggio sul territorio durante l’allerta delle ore passate.

«La situazione è normale, nel senso che noi ovviamente abbiamo seguito tutto l’iter dell’allerta con il codice rosso, con l’istituzione del presidio fisso per due notti e due giorni. Ieri sera c’è stata una pioggia un po’ più intensa però in un tempo abbastanza ristretto, ma non abbiamo avuto danni, eravamo in allerta, eravamo sul territorio però non c’è stata nessuna criticità rilevante. Le condizione sono migliorate poi c’è stata anche l’emissione della protezione civile del codice giallo, quindi siamo al livello minimo di attenzione».

La zona più colpita è stata da Olbia in giù, fa sapere Pisciottu, fino ad Arzachena dove «ho visto che hanno interrotto un paio di tratti di strada della statale addiritturapoi [il ciclone, ndr] si è trasferito verso la Gallura, fino a Olbia; alla Maddalena so che c’è stato un forte acquazzone, noi evidentemente l’abbiamo preso un po’ più di striscio, ma ora le condizioni sono in netto miglioramento».

 

 

 

 
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