Allarme sovra-diagnosi

Cinque importanti organizzazioni australiane di assistenza sanitaria, attraverso una dichiarazione congiunta, hanno recentemente chiesto di arginare il potenziale pericolo di danni da eccessivo trattamento farmacologico per diverse patologie diagnosticate troppo frequentemente.

Si parla di sovra-diagnosi quando viene diagnosticata una malattia che in realtà, poi, si rivela innocua per il paziente, o quando la cura apporta più danni che benefici. Questo accade perché, spesso, vengono esaminate o sottoposte a screening persone sane, per individuare i primi sintomi della malattia e perché le tecnologie diagnostiche possono rilevare anomalie sempre più piccole.

Il problema è che la diagnosi precoce della malattia è una spada a doppio taglio perché, anche se può salvare delle vite, a volte le ‘anomalie’ riscontrate non avrebbero mai causato danni alle persone alle quali sono state diagnosticate, se non fossero state trattate.
Attualmente, i ricercatori stanno investigando sulle dimensioni di questo problema e sul numero delle persone coinvolte, tuttavia le prove che arrivano dall’Australia e da altri Paesi suggeriscono che il problema coinvolge molte patologie.

CANCRO ALLA TIROIDE

Secondo la ricerca pubblicata lo scorso anno dal New England Journal of Medicine (Nejm), negli ultimi decenni il numero di persone alle quali è stato diagnosticato il tumore alla tiroide, spesso molto piccolo, è triplicato. Il problema infatti, dicono i ricercatori, è che molte volte questo piccolo tumore era benigno, e molte persone alle quali è stato diagnosticato e poi trattato con operazioni chirurgiche e farmaci potenzialmente rischiosi, sono state sovra-diagnosticate.
Il Nejm nel suo articolo ha stimato che, negli ultimi due decenni, in dodici paesi potrebbero essere state sovra-diagnosticate oltre 500 mila persone.

ADHD

Attualmente sono in corso dibattiti sulla questione se siano stati diagnosticati e trattati troppi bambini per disturbo da deficit di attenzione e iperattività (Adhd): uno studio basato su un campione di quasi un milione di bambini canadesi, ha riscontrato che i nati nel mese di dicembre hanno molte più probabilità che venga loro diagnosticata l’Adhd, poi trattata con farmaci, rispetto ai nati nel mese di gennaio; questo potrebbe significare che, in realtà, è stata ‘patologizzata’ l’immaturità.
I ricercatori hanno concluso: «Questi risultati suscitano preoccupazioni sui potenziali danni derivanti dalla sovra-diagnosi e dalla sovra-prescrizione farmacologica».

CANCRO ALLA PROSTATA

Le preoccupazioni sulla sovra-diagnosi​​ del cancro alla prostata risalgono almeno a trenta anni fa: molti uomini moriranno con, invece che per, il cancro alla prostata. Nonostante le prove evidenti delle diagnosi inutili e dei sovra-trattamenti, la spinta a sottoporre a test uomini sani, senza sintomi di cancro alla prostata, continua.

Mentre è difficile sapere esattamente a quanti uomini sia stato sovra-diagnosticato il cancro alla prostata, recenti stime arrivate dagli Stati Uniti suggeriscono che, durante lo screening, possono venir sovra-diagnosticati tra il 20 e il 50 per cento dei tumori alla prostata: in altre parole, se fossero stati ignorati non avrebbero causato danni.

SINDROME DELL’OVAIO POLICISTICO

La sindrome dell’ovaio policistico (Pcos) è un esempio di una condizione per cui, modifiche nella definizione, hanno notevolmente aumentato il numero delle persone segnalate come affette dal disturbo. In un articolo pubblicato questo mese nel British Medical Journal (Bmj), i ricercatori dell’Università di Sydney hanno rivelato come la percentuale di donne in età riproduttiva, che potenzialmente potrebbe essere segnalata come positiva, sia salita drammaticamente: da circa il 5 fino al 21 percento, se si utilizza la definizione del 2003 al posto di quella del 1990.

Come riferiscono gli autori, ci sono preoccupazioni su possibili segnalazioni inutili per molte donne, che provocano loro stati di ansietà per la fertilità o per lo stato di salute a lungo termine e, pertanto, gli autori raccomandano un approccio prudente alla diagnosi della malattia.

CANCRO AL SENO

Riflettendo l’incertezza su come misurare esattamente una sovra-diagnosi, a volte ci sono ampie variazioni delle stime sulla dimensione del problema. Una vasta revisione indipendente delle prove globali ha evidenziato che il 19 per cento dei tumori al seno, diagnosticati durante lo screening della mammografia attiva, potrebbe essere stato sovra-diagnosticato: significa che non avrebbero causato danni alle donne perché probabilmente erano benigni.

COSA FARE PER LA DIAGNOSI?

Recentemente sul Bmj è stata pubblicata un’analisi completa di possibili fattori che portano a delle sovra-diagnosi e a delle soluzioni potenziali: le cause vanno da convinzioni culturali mediche, secondo le quali di ‘più è meglio’, a incentivi finanziari che portano a test e trattamenti inutili.
La buona notizia è che gruppi di medici in tutto il mondo stanno pubblicamente riconoscendo il problema della sovra-diagnosi.

Come sottolinea l’inchiesta di Bmj, ci sono molte soluzioni potenziali: c’è un urgente bisogno di campagne informative e di sensibilizzazione pubblica, nuovi progetti educativi per il personale sanitario sono una priorità, ed è necessaria una riforma dei programmi di screening, per assicurare che si diagnostichino solo quelli a rischio elevato.

Articolo in inglese: The Problem of Overdiagnosis

 
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