Alla Scala la Sesta Sinfonia di Beethoven e Il Castello di Barbablù

Per la serata del 15 settembre, la Scala di Milano ha un doppio programma, che include la delicata e magica Sesta Sinfonia di Beethoven e la misteriosa opera Il Castello di Barbablù di Béla Bartók.

Il maestro Alan Gilbert dirige la Filarmonica del Teatro alla Scala. Il soprano Ildikó Komlósi e il basso John Relyea cantano nell’opera di Bartók.

La Sinfornia N 6 in F major op 68, chiamata Pastorale, composta dal musicista tedesco Ludwig van Beethoven (1770-1827), fu eseguita nel 1808 insieme alla Quinta Sinfonia. Nelle sue partiture, pubblicate nel 1826, vi era scritto: «Sinfonia Pastoral o ricordo della vita di un paese». Si tratta di una musica che «si evolve come un’esplorazione di una scorrevole progressione armonia che incarna una sensazione di calma», secondo la critica della San Francisco Symphony. Ma è una calma che precede un temporale.

Il suo primo movimento, Risveglio dei sentimenti all’arrivo in campagna, è infatti carente di dissonanze, il che porta naturalmente a questo relax. Il secondo movimento, noto come Scena al ruscello, sebbene sia caratterizzato dal veloce suono dell’acqua, porta ancora di più alla calma. Il terzo rivela suoni di festa in campagna; e il quarto, chiamato Il temporale, scatena una vera e propria tempesta universale. Nel quinto e ultimo movimento, arriva la gioa: «Canto pastorale: Sentimenti di gioia e di riconoscenza dopo il temporale», scrisse Beethoven.

Nella seconda parte del programma, il mezzosoprano ungherese Ildikó Komlósi interpreta Giuditta nell’opera Il castello del duca Barbablù – A kékszakállú herceg vára.

Si tratta di una composizione in un atto dell’ungherese Béla Bartok, con un libretto basato sul Barbe-Bleue di Charles Perrault e sul dramma Arianne et Barbe-Bleue di Maurice Maeterlink. Perrault ha raccolto la fiaba popolare nel XVII secolo.

Giuditta è la nuova moglie di Barbablù, uomo temibile, di cui i contadini raccontano misteriose storie: le sue mogli precedenti sarebbero infatti tutte scomparse. La storia si ambienta tutta nel castello, dove si aprono porte che portano ad altre dimensione fantastiche.

La Komlósi ha cantato recentemente come Amneris dell’opera Aida all’Arena di Verona e alla Hungarian State Opera di Budapest, nonché al Teatro Principal di Palma de Mallorca. In agosto ha assunto le vesti di Giuditta anche nel Festival di Verbier in Svizzera.

Il basso baritono canadese John Relyea si presenterà come Conte Barbablu. e si è esibito in questo ruolo anche presso la Canadian Opera Company di Toronto. Quest’anno ha cantato come Filippo II, nell’opera Don Carlo, a Madrid. A novembre sarà il basso del Requiem di Verdi, all’Accademia nazionale di Santa Cecilia.

Alan Gilbert, dal 2009 direttore della Filarmonica di New York, mantiene un’importante presenza internazionale. Nato negli Stati Uniti, si è laureato della Reale Filarmonica di Stoccolma, della quale è stato direttore per otto anni.

 

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