Loch Ness, 81 anni fa nasceva il mito del mostro

Il 21 aprile è una data memorabile per gli appassionati di mistero. Esattamente 81 anni fa veniva pubblicata la fotografia di una strana creatura acquatica dal collo lungo, che Google oggi festeggia con un doodle animato: il mostro di Loch Ness.

Chiamato anche Nessie, la fotografia fu scattata da Robert Kenneth Wilson e pubblicata sul Daily Mail nel 1934. Ma nella leggenda popolare la creatura non era nuova; già nel 565 d.C. il monaco irlandese San Colomba di Iona descrisse una creatura marina che uccise una persona dopo esser uscita dalla acque.

Un’altra foto enigmatica è stata quella scattata nel 1951 da Lachlan Stuart, in cui si vedono tre gobbe spuntare dall’acqua. A causa della differente dimensione delle gobbe, qualcuno ha sostenuto che si trattasse di due esemplari.

Nel 2009 il mostro di Loch Ness salì di nuovo alla ribalta grazie a un’immagine scattata da satellite e comparsa su Google Earth (57°12’52.13″ Nord gradi di latitudine e 4°34’14.16″ Ovest di longitudine). L’immagine mostrava una sagoma bianca, della lunghezza di circa 20 metri.

«Non potevo crederci. Corrisponde fedelmente alla descrizione di Nessie», aveva detto il 25enne Jason Cooke, addetto alla sicurezza che fece la scoperta spulciando su internet, come riporta il Dailymail. Ma molti hanno sostenuto che fosse un semplice barcone.

Molti appassionati credono che Nessie sia un plesiosauro, una creatura acquatica simile nella forma a un brontosauro, che si è estinta nel Giurassico. Ma nel 2013 il geologo italiano Luigi Piccardi ha spiegato che gli avvistamenti sono dovuti al sistema di faglie sotterranee. «Se consideriamo i termini utilizzati da Adamnan, la bestia appare e scompare provocando grandi scosse. Credo che sia una descrizione ovvia di ciò che in realtà accade… Sappiamo che in quel periodo [1920-1930, contraddistinto da numerosi avvistamenti di Nessie] la faglia era in grande attività, la gente ha quindi visto gli effetti del terremoto sull’acqua», ha detto il geologo secondo quanto si legge in un articolo precedente di Epoch Times.

Il video dell’ultimo avvistamento risale a novembre dell’anno scorso, quando il piantatore di alberi Richard Collis riprese su smartphone una sagoma molto simile alla fotografia del 1934. «Penso solo che sia un’anomalia che non posso spiegare. Sono piuttosto scettico su molte cose fino a quando non le vedo io stesso e non avrei mai creduto in quello che ho visto, se qualcuno me lo avesse detto», aveva dichiarato al DailyMail.

Intanto non mancano avvistamenti simili a quelli di Loch Ness. Ad agosto 2013, in un lago della Cina nord-orientale, è stata scattata una fotografia di una creatura simile a un cervo che si immerge sotto la superficie del lago di Tianchi.

Verità o leggenda, sta di fatto che la popolarità del mostro di Loch Ness è entrata nella cultura di massa, tanto da essere omaggiato in film e videogiochi.

 
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