7 Mila anni di Storia emergono dai ghiacciai delle Alpi

In seguito al cambiamento climatico, lo scioglimento dei ghiacciai ha rivelato nuovi elementi sulla vita degli abitanti delle Alpi svizzere. L’analisi di diverse scoperte recenti ha permesso, a un gruppo di studiosi dell’Università di Berna, di confermare l’ipotesi che gli uomini della regione conoscessero bene l’agricoltura e la pastorizia e sapessero organizzarsi di conseguenza: avevano probabilmente padronanza di queste attività in un’epoca di molto precedente.

Tra gli 8.000 e i 4.500 anni fa, il clima in questa parte d’Europa era più caldo e questo ha permesso il ritiro dei ghiacci e l’espansione delle campagne; in seguito, col ritorno del freddo la zona fu ricoperta nuovamente dal ghiaccio: la questione è capire perché ci sia stato quel periodo di clima caldo. Il fenomeno non è ancora chiaro, anche perché non ha riguardato tutto il continente, ma è rimasto isolato.

Se qualcuno un tempo avesse affermato che gli antichi abitanti del Basso Vallese in Svizzera portavano il bestiame nelle alture dell’Oberland bernese, a 2.756 metri sopra il livello del mare, a due giorni di viaggio, dove li lasciavano per la notte (cosa che si faceva ancora in epoca recente), avrebbero considerato i suoi discorsi pure congetture. Tuttavia, i risultati di ricerche recenti, pubblicati sulla rivista Quaternary international, provano in modo tangibile che era vero.

I dati dimostrano che il terreno scosceso del Basso Vallese era abitato, ma non permetteva una sufficiente produzione di cibo: per questo si praticava l’agricoltura nell’Oberland bernese, a 2.756 metri, nel passo dello Schnidejoch.

Secondo i ricercatori, in questo valico nel comune di Lenk, dal 2003 si sono trovate diverse centinaia di oggetti, in particolare resti di recipienti di legno che servivano probabilmente a trasportare gli alimenti. In uno studio – pubblicato l’11 aprile dall’Università di Berna dal professore di Archeologia preistorica Albert Hafner insieme a Chritoph Schwörer, esperto di Ambiente e Scienze vegetali – sono raccolte le prove secondo cui «i pastori del Vallese probabilmente trasportavano le provviste in previsione del periodo che avrebbero trascorso col bestiame sul versante bernese del colle».
Bisogna aggiungere che si sono anche trovati numerosi piccoli anelli, molto semplici, fatti di ramoscelli intrecciati e usati per legare i paletti dei recinti provvisori. Si pensava che risalissero all’età del bronzo (2100 a.C.), ma è ormai chiaro che provengono dalla tradizione preistorica delle Alpi bernesi e si sono conservati per migliaia di anni.

Nella foto d’archivio che segue, fornitaci dagli autori dello studio, si vedono gli agricoltori del Thoune mentre costruiscono un recinto provvisorio, utilizzando gli stessi anelli intrecciati come facevano i loro antenati vallesi circa 7 mila anni fa.

Per Albert Hafner «è chiaramente una tecnica molto semplice e pratica, che si è tramandata a lungo nelle comunità tradizionali». L’analisi di un polline di 7 mila anni fa, trovato nei sedimenti dell’Iffigsee, rivela che in quell’epoca crescevano le ortiche: «Queste piante cercano sostanze nutritive e si trovano spesso nei luoghi dove dimorano gli animali. Si sono trovate inoltre spore di un fungo, la Sporormiella, che si sviluppa specialmente nel letame».

In seguito al raffreddamento del clima nelle Alpi, il passo divenne impraticabile e le tracce della pastorizia nella regione furono nascoste. Gli studiosi precisano che «la cultura pastorale nomade fu possibile solo grazie allo straordinario disgelo dei ghiacciai, nel periodo caldo definito ‘optimum climatico’ dell’Olocene: per molti secoli lo Schnidejoch non fu ricoperto dai ghiacci. Quindi questa cultura è apparsa molto prima di quanto finora si supponeva».

Articolo in Francese: Plus de 7000 ans d’agriculture et de pâturage révélés par la fonte des glaces dans les Alpes suisses

Traduzione di Francesca Saba

 

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