200 milioni di Cinesi rinunciano al Partito Comunista

Tuidang, in cinese ‘Uscire dal Partito’, è probabilmente il più grande movimento popolare della storia. Iniziato nel 2004, ha raccolto 200 milioni di rinunce da ogni ceto sociale del popolo cinese.

Sono passati sei decenni da quando il Partito Comunista cinese è salito violentemente al potere, e ora dirige una Nazione di 1,3 miliardi di persone gravate da oppressione politica, radicata corruzione e un ambiente naturale in deterioramento.

Il Tuidang offre al popolo cinese l’opportunità di separarsi mentalmente e moralmente dal regime comunista, e di poter esprimere la sua intenzione di porre fine al Partito.

Il movimento è nato grazie ai Nove Commentari sul Partito Comunista, una collana editoriale che Epoch Times ha pubblicato nel novembre del 2004. La storia senza censure del Partito, illustrata dai Nove Commentari, ha colpito profondamente il popolo cinese e subito dopo che la serie è stata pubblicata ha iniziato a ricevere decine di migliaia di dichiarazioni da parte dei cinesi che esprimevano la propria infelicità nei confronti del Partito, così come il loro desiderio di dimettersi.

Ora, il Centro Tuidang sollecita coloro che sono o sono stati membri del Partito Comunista cinese e delle sue organizzazioni giovanili affiliate ? i Giovani Pionieri e la Lega della Gioventù Comunista ? a rinunciare al Partito. Queste rinunce vengono pubblicate sul sito web del Centro in lingua cinese.

Dane Crocker/Epoch Times

Dane Crocker/Epoch Times

Si stima che circa 20 milioni di volontari in Cina contribuiscano a diffondere informazioni sul movimento e a registrare le dichiarazioni di rinuncia dei loro compatrioti; il più delle volte queste ultime vengono rilasciate utilizzando uno pseudonimo per questioni legate alla sicurezza. Inoltre, un certo numero di volontari in tutto il mondo, sollecitano le rinunce chiamando direttamente in Cina oppure aprendo degli stand Tuidang nelle Chinatown e nei siti turistici più frequentati dai Cinesi nelle varie città del mondo.

La maggior parte dei volontari sono praticanti del Falun Gong, una disciplina spirituale e tradizionale cinese. Nel 1999 il Partito Comunista cinese ha lanciato una campagna di persecuzione con lo scopo di sradicare il Falun Gong.

Zhong Weiguang è un dissidente cinese, studioso di totalitarismo e residente in Germania. Egli intende il massiccio numero di rinunce come un’indicazione generale di perdita di fiducia nel regime comunista da parte del popolo cinese.

«Più di 200 milioni di persone hanno lasciato il Partito Comunista. Se non ci fossero più persecuzioni o leggi dettate dal terrore, e se tutti potessero dare il loro parere sul comunismo, allora credo che la maggior parte delle persone sarebbe d’accordo nel posizionare il Partito nel dimenticatoio della storia», ha detto Zhong in un’intervista a Epoch Times.

Charles Lee, portavoce del Centro Globale per dimettersi dal Partito Comunista Cinese, in una manifestazione del Falun Gong vicino il quartier generale dell’Onu a Manhattan, New York, il 14 maggio 2014. (Petr Svab/Epoch Times)

 

Persino i membri del Partito vengono ossessionati da una carenza di fede, che si riflette non solo nell’ideologia comunista, ma anche nello stesso sistema, apparentemente costruito per sostenerlo.

Yan Fulan, una praticante del Falun Gong e volontaria del movimento Tuidang, vive negli Stati Uniti e lavora con un team addetto alle telefonate giornaliere verso i funzionari cinesi, compresi quelli nelle agenzie di sicurezza implicate nella persecuzione del Falun Gong. Nonostante il loro lavoro, molti funzionari hanno espresso il loro disappunto per il Partito Comunista.

«Dopo aver parlato con loro… dicono cose come, “Ora capisco”; e si dimettono subito dal Partito. Dicono che noi praticanti del Falun Gong all’estero li abbiamo chiamati così tante volte che ora capiscono e conoscono la verità», ha detto Yan a Epoch Times.

Un ex ufficiale che lavorava a Piazza Tienanmen a Pechino con la ‘Polizia armata del Popolo’, ha pubblicato la sua dichiarazione sul sito web Tuidang nel 2007:

«A quel tempo, non conoscevo la verità e ho preso parte alla persecuzione dei praticanti del Falun Gong. Ora comprendo. Con la presente, rinuncio alla mia qualifica di socio dei Giovani Pionieri e della Lega della Gioventù, e annullo i giuramenti che ho fatto in passato [a quelle organizzazioni]».

 
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