10 chiavi per comprendere l’inquinamento in Cina

Quanto a emissioni di gas serra, la Cina è al primo posto al mondo. L’inquinamento prodotto dall’industria cinese sta soffocando una popolazione oramai esasperata che però, non avendo alternative al regime dittatoriale, non può far altro che accettare passivamente. A livello politico, poi, pochi e timidi sforzi di facciata e niente più.

Under de Dome, [Sotto la cupola, ndt], è il miglior documentario sull’inquinamento realizzato in Cina. La ex reporter Chai Jing, attenendosi agli standard giornalistici più elevati, è riuscita a far luce sull’oscura coltre di smog che inquina l’aria in Cina. Il documentario è stato visto da più di 200 milioni di persone sui portali web in cui è stato diffuso, come Youku e Sohu, ed è riuscito a oltrepassare la barriera della censura fino ad arrivare su YouTube.

Si può selezionare la qualità video desiderata, così come i sottotitoli. La durata è di un’ora e mezza circa. In questo articolo faremo un breve riassunto del documentario, così da fornire un’idea più completa a chi vorrà visionarlo in seguito.

UN ANNO DI INDAGINI

Per realizzare il documentario è stato necessario un anno di indagini, dopo il quale si è arrivati a comprendere le cause dell’inquinamento in Cina, ed esporre quindi l’argomento in una conferenza: in poco più di un’ora e mezza, Chai ha spiegato che le radici dei problemi ambientali affondano soprattutto nell’assenza di una legislazione specifica, nella mancanza di misure di protezione ambientale e, ancora più importante, nella mancanza di una coscienza nella popolazione sul tema dell’ambiente.

LA CENSURA DEL REGIME CINESE

È ormai noto che la Cina è molto arretrata quanto a diritti umani e libertà di espressione. Il documentario ha infatti generato non poca apprensione tra le autorità, che hanno ordinato ai giornalisti di non coprire il tema; ma nonostante la censura, molte persone sono riuscite a vederlo ugualmente.

I 10 ASPETTI CHIAVE DEL GRAVE PROBLEMA INQUINAMENTO IN CINA

1. 500 mila morti all’anno per l’inquinamento atmosferico
Secondo The Lancet, nel 2013, anno in cui è stato lanciato il documentario, si sono verificate mezzo milione di morti premature. Oggi, con la popolazione e le industri in aumento, si calcolano 700 mila morti ogni anno. Chai Jing ha confermato nuovamente la correlazione tra lo smog e i casi di cancro ai polmoni.

2. Il numero delle polveri sottili è aumentato di molto
A Pechino, il numero delle particelle di dimensioni inferiori a 2,5 micrometri o PM2.5, è cinque volte superiore rispetto alla media del Paese. Per questo le persone dovrebbero usare una maschera per proteggersi in qualche modo dall’inalazione di gas tossici. In un esperimento condotto dalla giornalista, una persona senza alcun tipo di protezione alle vie respiratorie inala 305,91 microgrammi di PM2.5 in ogni metro cubo di aria respirata, il che supera cinque volte la quantità massima raccomandata dal governo cinese, e circa dodici volte il limite massimo consentito dall’Organizzazione Mondiale della Salute.

3. Gli agenti cancerogeni presenti nell’atmosfera
Dallo studio è emerso che nell’aria di Pechino sono presenti 15 elementi cancerogeni. I campioni sono stati analizzati dal dott. Xinghua Qiu, dell’Università di Pechino. Il benzopirene ad esempio, una delle più aggressive sostanze cancerogene esistenti, è stata inserita nella categoria 3 dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. L’inquinamento in Cina supera il livello massimo per l’ambiente di 14 volte.

4. Il caminetto del mondo: la provincia di Hebei
Nel 2013 si sono consumate 3.600 milioni di tonnellate di carbone. Dalla sola provincia di Hebei ne provengono 300 milioni, una quantità superiore a quella consumata da tutti gli Stati Uniti. Le cause risiedono nelle fabbriche di acciaio e nelle industrie del posto, che oltre a essere costruite con una tecnologia superata, poco efficiente e che richiede carbone altamente inquinante, sono un covo di lassismo legislativo, dove la forte domanda di energia è soddisfatta attraverso impianti a carbone e combustibili fossili come petrolio e gas.

5. Shanghai brucia più carbone di qualsiasi altra città cinese
Le fabbriche di cemento, acciaio, e gli impianti elettrici che si trovano ai margini della città di Shanghai, inquinano così tanto l’ambiente che parlando di quantità, equivarrebbe a 10 chilogrammi di carbone per ogni metro quadrato della città. Immaginate quanto carbone viene utilizzato, considerando che la città è enorme.

6. Hangzhou, la città con più di 200 giorni ‘inquinati’ all’anno
Secondo le autorità ambientali della provincia, la città detiene il record di auto possedute per persona in Cina. Statisticamente infatti, ogni due persone possiedono circa un’automobile. Il 40 per cento degli inquinanti proviene dalle emissioni dei veicoli. Dei 365 giorni dell’anno, solo 165 sono quelli in cui si respira un po’ meglio, però lo smog è sempre presente e in grandi concentrazioni anche. Gli altri giorni si respira aria tossica, o meglio… si continua a respirarla.

7. Le polveri sottili inferiori a 2.5 hanno il loro picco a mezzanotte
Secondo l’Accademia cinese delle Scienze, la mezzanotte è il momento in cui a Pechino si presenta la maggior concentrazione di PM2.5. In questa megalopoli, il tanto traffico e le tante industrie hanno reso irrespirabile l’atmosfera della città, o piuttosto, del Paese.

L’ipocrisia è evidente quando davanti agli occhi della comunità internazionale, in occasioni di grandi eventi come olimpiadi, parate militari ecc., si fa di tutto per riportare la situazione dell’aria a un livello accettabile, per poi riprendere a inquinare come se niente fosse, non appena questi si sono conclusi.

8. Le polveri sottili sono 25 volte più presenti in inverno che in estate
La ragione principale è dovuta al fatto che a basse temperature si brucia più carbone. Il carbone che possiede e consuma la Cina, è di pessima qualità perché contiene ‘lignite’ e, chiaramente, le emissioni gassose derivate dalla combustione del carbone sono altamente cancerogene. Ma il governo cinese non andrà di certo a spendere denaro per trattare il carbone che utilizza. Come sappiamo, le polveri sottili inferiori a 2.5 sono responsabili di una serie di complicanze se respirate in grandi quantità.

9. Ogni ora viene rilasciata una tonnellata di inquinanti a Pechino
L’inquinamento in Cina, sommato a quello generato nel Sud-est asiatico, forma un’immensa nube tossica visibile dalle immagini satellitari. La grandezza è tale da coprire la parte occidentale dell’Asia, fino ad arrivare in Alaska.

10. Solo l’1 per cento parla di ambiente
È difficile da credere ma il 99 per cento delle controversie ambientali rimangono al di fuori dei trattamenti giuridici. Questa situazione rafforza quello che si era accennato sui molti problemi strutturali in Cina, che si devono alla mancanza praticamente totale di giustizia; è un Paese dove il denaro è più importante della salvaguardia dell’ambiente, e dove chi è di intralcio viene zittito tramite corruzione. Questa parte è molto ben affrontata nel documentario.

 

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non riflettono necessariamente il punto di vista di Epoch Times
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