Il Natale è un periodo di consumismo sconsiderato

Questo è il periodo del consumismo sconsiderato. Amo fare regali quando vengono dalcuore, ma li odio se sono cose di cui nessuno ha bisogno, regalate solo perché ci sentiamo in obbligo.

Vi propongo una storia che illustra ciò di cui sto parlando. Ai tempi del college, un mio amico mi si è avvicinato e mi ha detto: «Voglio darti una dritta, la mia nuova ragazza ti ha comprato un regalo».

Oh-Oh, ho pensato. Non ho preso un regalo a lui, figuriamoci a lei. Ma, senza battere ciglio, ho risposto: «Oh, che carina! Beh, anche io le ho preso qualcosa».

E così ho dovuto comprare un regalo a entrambi.

Sono corso da Target per cercare qualcosa. Non erano persone che conoscevo molto bene. Mmm, forse una bella candela di Natale profumata per lui e un gel doccia per lei?

Una settimana dopo è avvenuto il fatidico scambio di regali. In cambio della candela e del gel doccia che ho regalato, ho ricevuto… Una candela e un gel doccia. Non so se loro avessero un bisogno vitale di candele e gel doccia, ma io sicuramente no.

Dal mio punto di vista tutti e tre abbiamo messo in scena un frivolo rituale: io mi sono ritrovata con delle cianfrusaglie inutili, mentre le fabbriche di candele e di gel doccia hanno guadagnato qualche dollaro. Moltiplicate questa situazione per svariati milioni di volte e otterrete quello che accade ogni dicembre.

È toccante quando le persone scoprono quei regali che simboleggiano in modo speciale la loro amicizia o la loro gratitudine per qualcun altro. Questo è ciò che lo scambio dei doni dovrebbe rappresentare.

Un bel regalo trasmette un messaggio: ‘Ti voglio bene’, ‘ti apprezzo’, ‘sei importante per me’.

È così che mi sono sentita quando l’anno scorso un amico mi ha regalato l’ultimo libro del mio autore preferito. Ero sopraffatta dall’amore. E spero che mia mamma si sia sentita allo stesso modo quando le ho regalato una mangiatoia per uccelli e dei semi scelti con cura per attirare i suoi uccelli preferiti (i cardinali) e allo stesso tempo tenere alla larga gli scoiattoli ingordi.

Un brutto regalo sembra più voler dire ‘non mi andava di metterci troppo impegno’, oppure ‘mi sentivo obbligato a regalarti qualcosa’.

Il risultato finale di questo sconsiderato scambio di regali è lo spreco. Pensate a tutte le torte alla frutta secca, gli ornamenti, i gingilli, e sì, le candele e i prodotti da bagno regalati senza nessuna buona ragione.

Talvolta questi articoli sono ponderati e affettuosi, come un ornamento a forma di panda regalato a qualcuno che colleziona bigiotteria di questo genere, o una decorazione natalizia regalata a qualcuno che vive per le decorazioni natalizie.

All’estremo opposto vi sono gli ornamenti e gli addobbi natalizi regalati a ebrei, buddisti o musulmani, persone che non celebrano il Natale. Sì, succede veramente e moltissime volte.

Ognuno di questi oggetti richiede l’utilizzo di alcuni materiali, più articoli da impacchettare ed energia per spedirli. Inoltre spendiamo soldi per comprare cose che regaliamo a persone alle quali non servono. Che spreco.

Lo spirito di questa stagione è meraviglioso. Il suo consumismo sconsiderato invece no. Quest’anno perché non far rivivere il significato della nostra tradizione di scambiarci i regali?

Prima di regalare a un diabetico dei dolci zuccherosi, a un ebreo un addobbo per l’albero di Natale, o a qualcun altro qualcosa di inutile e insensato… fermatevi. Pensate. E utilizzate meglio i vostri soldi.

L’editorialista di OtherWords Jill Richardson è autrice di Recipe for America: Why our food system is broken and what we can do to fix it. Questo articolo è stato precedentemente pubblicato su Otherwords.org .

I punti di vista espressi in questo articolo sono le opinioni dell’autore e non rispecchiano necessariamente il punto di vista di Epoch Times.

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Articolo in inglese: The Season for Mindless Consumerism

 

 
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