Cipro, scoperto antico amuleto greco con una strana scritta palindroma

Gli archeologi hanno portato alla luce un amuleto di 1.500 anni fa nell’ antica città di Nea Paphos, dell’isola di Cipro. Sul reperto è incisa una curiosa iscrizione palindroma – un testo che si legge in entrambi i sensi – così come diverse raffigurazioni che si ritiene rappresentino il dio egiziano Osiride, il dio del silenzio Arpocrate e un essere mitico dalla testa di cane.

Live Science riporta che la scoperta è stata fatta dagli archeologi nel corso del progetto Agora Paphos, riportando alla luce l’antica agorà (piazza principale) della città, ovvero quella che nel mondo antico era il luogo più famoso e importante per la venerazione di Afrodite.

L’Unesco scrive: «Paphos, che è stata abitata fin dal Neolitico, è stata un centro del culto di Afrodite e delle divinità pre-elleniche della fertilità. Il leggendario luogo di nascita di Afrodite si trovava sull’isola di Cipro, dove nel XII secolo a.C. i Micenei eressero il suo tempio che ha continuato ad essere utilizzato fino al periodo romano.

Il sito è una vasta area archeologica dove si trovano rovine di ville, palazzi, teatri, fortezze e tombe. Questi ruderi illustrano l’eccezionale valore architettonico e storico di Paphos e contribuiscono ampiamente alla nostra comprensione dell’architettura antica e dei modi di vivere e di pensare dell’epoca».

 

L’ISCRIZIONE PALINDROMA

L’amuleto trovato a Nea Paphos che misura 3,5 per 4,1 centimetri, riporta su di un latoun’iscrizione palindroma di 59 lettere e sull’altro lato diverse immagini.

L’iscrizione in greco riporta: «ΙΑΕW ΒΑΦΡΕΝΕΜ ΟΥΝΟΘΙΛΑΡΙ ΚΝΙΦΙΑΕΥΕ ΑΙΦΙΝΚΙΡΑΛ ΙΘΟΝΥΟΜΕ ΝΕΡΦΑΒW ΕΑΙ (Iahweh è il portatore del nome segreto, il leone del Ra sicuro nel suo santuario)».

L’utilizzo dei palindromi si crede risalga ad almeno duemila anni fa e divenne popolare nel Medioevo. I Bizantini spesso incidevano sulle fonti battesimali il palindromo, «ΝΙΨΟΝ ΑΝΟΜΗΜΑΤΑ ΜΗ ΜΟΝΑΝ ΟΨΙΝ» (Lava i tuoi peccati e non solo la tua faccia). Questa pratica è continuata in molte altre chiese in tutta Europa, come ad esempio sulla fonte battesimale della chiesa di Santa Maria a Nottingham, su quella della basilica di Santa Sofia a Costantinopoli e su quella della chiesa di Santo Stefano d’Egres a Paris.

INCISIONI RAFFIGURANTI GLI DEI

Sull’altro lato dell’amuleto ci sono diverse immagini. Tra queste quella di una mummia che giace su una barca che si ritiene rappresenti il dio egizio Osiride. Secondo la mitologia egizia il dio degli inferi Osiride è stato ucciso da Set, dio delle tempeste, del disordine e della violenza, che rinchiuse Osiride in una bara e la gettò nel fiume Nilo. Dopo che il suo corpo venne recuperato da Iside, Set fece a pezzi il cadavere e lo gettò nuovamente nel fiume. Iside raccolse tutti i pezzi e fasciò loro insieme ricostruendo la forma del corpo. Sotto questa forma Osiride viaggiò verso il mondo sotterraneo a bordo di una barca e divenne il dio dei morti.

La simbologia relativa a questa storia era stata riscontrata anche su altri amuleti rinvenuti in precedenza, tra cui un talismano (clicca qui per aprire l’immagine) che raffigura Osiride come una mummia che sta in piedi di fronte a una barca di papiro.

Un’altra immagine incisa sul retro della amuleto è quella del dio del silenzio Arpocrate, che è mostrato seduto su uno sgabello con la mano destra davanti alle labbra. Arpocrate è il nome adottato dai Greci del dio bambino egizio Horo. Per gli antichi Egizi, Horo rappresentava il sole appena nato che sorge ogni giorno all’alba.

 

Una statua di Arpocrate, dio del silenzio, 1789, da Louis Philipe Mouchy. (Wikimedia Commons)

L’ultima immagine riscontrata sull’amuleto è quella di un cinocefalo, una creatura mitica dalla testa di cane che si manifesta tenendo una zampa davanti alle sue labbra come se stesse imitando il gesto di Arpocrate. Il cinocefalo divenne familiare agli antichi Greci dalle rappresentazioni delle divinità egizie di Hapi (il figlio di Horo) e di Anubi (il dio egizio dei morti).

 

Ewdoksia Papuci-Wladyka, professore dell’Università Jagellonica che ha guidato la ricerca, ha detto a Live Science che le caratteristiche dell’amuleto suggeriscono che gli antichi abitanti di Cipro stessero continuando a praticare le loro credenze politeiste tradizionali anche dopo che il cristianesimo era diventata la religione ufficiale e che tali amuleti venivano utilizzati per proteggersi dal male e dai pericoli.

A Cipro il cristianesimo divenne la religione ufficiale nel V secolo d.C.. «Con il passare del tempo, le pratiche politeiste tradizionali (chiamate anche pagane) vennero fortemente limitate e vietate. Tuttavia alcune persone hanno continuato a praticare le vecchie credenze e ad adorare gli dei tradizionali», scrive il Live Science.

Ripubblicato con il permesso di Ancient-Origins.net. Leggi l’articolo originale.

Articolo in inglese: Ancient Greek Amulet With Strange Palindrome Inscription Discovered in Cyprus
 
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