L’uomo più ricco d’Asia sposta le sue aziende da Hong Kong

Li Ka-shing, imprenditore di Hong Kong e uomo più ricco d’Asia, ha annunciato di voler fondere le sue due principali società quotate in borsa, la Cheung Kong Holdings Limited e la Hutchison Whampoa Limited, e istituire al loro posto due nuove compagnie.

Le nuove società, la Ckh Holdings e la Ck Property Holdings, saranno registrate alle Isole Cayman invece che a Hong Kong. Secondo alcuni analisti la mossa di Li è in previsione di una frenata dell’economia di Hong Kong, e ha sollevato preoccupazioni sualtri possibili disinvestimenti nella città-Stato.

In una conferenza stampa nel marzo dello scorso anno, Li aveva sostenuto fermamente di non volersene andare da Hong Kong. Meno di un anno dopo, ha invece annunciato la sua decisione di trasferire due società.

Ci sono state supposizioni su come Li abbia preso questa decisione a causa della situazione politica di Hong Kong. Il suo annuncio è arrivatosubito dopo che ilgoverno della città ha pubblicato un documento ufficiale, che distorce la realtà dei fatti, con il quale si nega ai cittadini il suffragio universale per il quale hanno a lungoprotestato nei mesi scorsi.

Il 9 gennaio, Li ha illustrato la ristrutturazione aziendale nel corso di una conferenza stampa, accompagnato dal suo primogenito, Victor Li Tzar-kuoi amministratore delegato del gruppo Fok Kin-ning e da altri dirigenti.

La Cheung Kong e la Hutchison saranno società quotate in borsa. Delle due nuove società che Li costituirà, la Ckh Holdings manterrà tutte le attività non patrimoniali delle due precedenti società, mentre la Ck Property Holdings manterrà quelle patrimoniali.

Li Ka-shing, attualmente presidente della Cheung Kong, sarà il presidente della Ckh Holdings e della Ck Property Holdings. Suo figlio Victor Li continuerà a essere il vice-presidente e l’amministratore delegato delle due società.

Gli azionisti della Cheung Kong riceveranno un’azione della Ckh Holdings per ogni azione della Cheung Kong, mentre quelli della Hutchison, per ogni azione della società, riceveranno il 68,4 per cento di ciascuna azione della Ckh Holdings.

La quotazione della Ckh Holdings sarà di cinquecento azioni. L’attuale codice delle azioni (00001) della Cheung Kong sarà utilizzato per le contrattazioni delle azioni future.

Nel 2015, Li spera di ripartire un maggior numero di dividendi. Ha detto che la fusione e la riorganizzazione della compagnia spianeranno il cammino per un futuro migliore, creando maggiore valore per gli azionisti.

«In sintesi, ci saranno novità positive. Fidatevi di me», ha detto Li.

MOTIVI POLITICI?

Li ha ripetutamente negato di stare disinvestendo a Hong Kong. Ha detto che la riorganizzazione è intesa a compensare i rischi di impresa.

Ha aggiunto che negli ultimi anni oltre il 75 per cento delle aziende di Hong Kong e della Cina continentale si sono spostate nelle Isole Cayman utilizzando la flessibilità che ildiritto societario permette. Per Li si tratta di una questione puramente tecnica, nondell’inizio del trasferimento del suo gruppo.

Victor Li ha aggiunto che la ri-quotazione permetterebbe lo spostamento dei diritti di controllo della Husky Energy alla Hong Kong Company. Quando è stato chiesto se il trasferimento fosse collegato al cambiamento nell’ambiente di Hong Kong, Victor Li ha detto di non aver pensato molto a questo aspetto.

Il ‘Movimento degli ombrelli’ di Hong Kong, una serie di proteste per la democrazia e il suffragio universale durato 75 giorni, ha visto i cittadini di Hong Kong scendere in piazza contro Pechino, che di fatto controlla le loro elezioni.

Quando è stato chiesto un commento sull’impatto economico a Hong Kong dato dal ‘Movimento degli ombrelli’, Li ha detto che potrebbe causare qualche perdita per lepiccole aziende in città, ma che ha poco impatto sulla Cheung Kong e la Hutchison.

Li ha detto che la Cheung Kong opera in 52 tra Paesi e regioni con 280 mila dipendenti, e che il ‘Movimento degli ombrelli’ non avrebbe pregiudicato la politica consolidata della compagnia. Ha sorriso e ha detto ai giornalisti: «Scrivetene positivamente».

Le recenti imponenti vendite delle attività da parte di Li a Hong Kong e nella Cina continentale sono state viste come un segnale della sua insoddisfazione nei riguardi del capo dell’esecutivo della città Leung Chun-ying.

Li, alle elezioni del 2012 non aveva votato per Leung. Dopo che è entrato in carica, Leung ha attuato a Hong Kong politiche pro-comuniste, sollevando le proteste dei cittadini. Dal 2013, Li ha spostatoi propri investimenti principalmente in Europa. Durante la conferenza stampa, gli è stato ripetutamente chiesto di commentare la rielezione di Leung. In un primo momento si è rifiutato di rispondere, ma poi ha detto ai giornalisti: «Lo sapete meglio di me».

MANCANZA DI FIDUCIA

Kwan Cheuk-chiu, economista di Hong Kong, ritiene che la città sia in un subbuglio politico, e che la delocalizzazione delle attività della famiglia Li dimostri una mancanza di fiducia nei confronti di Hong Kong. Teme che altri imprenditori seguiranno il suo esempio.

«Sembra che abbia poca fiducia nel futuro di Hong Kong. Non è una questione diinvestire altrove, ma di andarsene», ha detto Kwan.

Per quanto riguarda la tempistica, Kwan sospetta che ci sia un collegamento con ilrecente clima politico, il che indica la sua frustrazione per il caos causato dalle riforma politiche.

Lee Siu-po, autorevole docente dell’Università cinese di Hong Kong, ha commentato che l’aumento del rischio politico a Hong Kong negli ultimi anni renda comprensibile il fatto che un impero economico di tali dimensioni voglia evitare le conseguenzenegative.

Li ha annunciato la nuova riorganizzazione societaria subito dopo che il governo di Hong Kong ha pubblicatouna seconda riforma politica che ha fatto infuriare i cittadini di Hong Kong e ha scatenato il ‘Movimento degli ombrelli’. Tuttavia, durante la conferenza stampa Li ha detto che se la riforma politica non fosse stata approvata, Hong Kong sarebbe peggio di prima.

Alcuni analisti indicano che l’attuale situazione politica di Hong Kong sia strettamente legata alla lotta, nel Partito Comunista Cinese (Pcc), tra la fazione del premier Xi Jinping e quella dell’ex leader cinese Jiang Zemin. Gli analisti pensano che Li non voglia essere coinvolto nella lotta di Pechino, ha perso la fiducia nel Pcc e spera di proteggere i suoi affari andandosene da Hong Kong.

Articolo in inglese: Asia’s Richest Man Relocates Companies From Hong Kong

 
Articoli correlati