Le compagnie aeree asiatiche sono le più pericolose?

È difficile comprendere perché nel 2014 la maggior parte degli incidenti aerei di rilievo hanno coinvolto velivoli di compagnie asiatiche, secondo il parere di un esperto.

Lo scorso mercoledì mattina ora locale, un aereo turboelica della TransAsia con 58 persone a bordo è precipitato nel fiume a Taipei. È la seconda volta che in meno di un anno la compagnia aerea ha registrato un incidente mortale. L’anno scorso la Malaysia Airlines ha riportato due gravi disastri aerei e nel mese di dicembre si è schiantato un velivolo dell’AirAsia.

C’è una ragione chiara del perché di questo fenomeno?

Il ricercatore sulla sicurezza aerea Stephen Richey, del Centro ricerca per la sicurezza e la sopravvivenza aerea Kolibri, ha detto a Epoch Times che forse «la crescita delle compagnie aeree, la pressione per mantenere i mezzi in servizio e la questione di operare in ambienti tropicali con le relative condizioni meteorologiche, sono tutte condizioni che giocano probabilmente un ruolo in questi eventi».

«Quella parte del mondo non ha mai detenuto il miglior record di sicurezza», osserva.

Hanna Simatupang, ex investigatrice della Commissione per la sicurezza dei trasporti nazionali indonesiani, ha detto al Jakarta Post, dopo il disastro dell’AirAsia, di accorgersi dell’incapacità della comunità aeronautica indonesiana di sostenere il principio della ‘sicurezza prima di tutto’.

«I principi della ‘sicurezza prima di tutto’ non sono ancora rispettati in questo Paese dal momento che l’aviazione vede ancora il profitto come priorità», ha detto la Simatupang.

Un’industria immatura dove la pressione dei costi può influenzare molti aspetti del modo di operare. I piloti sono addestrati a fondo per far fronte alle situazioni di emergenza? Le ispezioni delle attrezzature sono sufficientemente rigorose e oculate? La sicurezza è la priorità principale?

«Come punto di fatto, non voglio mettere piede sugli aerei delle compagnie aeree indonesiane tranne quelli della sezione dell’AirAsia che opera sul posto. La supervisione negligente del Governo in materia di formazione, manutenzione e altre questioni potrebbe giocare un ruolo, tuttavia è troppo presto per dirlo», sostiene Richey.

Richey aggiunge che la TransAsia sarà probabilmente assoggettata a un maggior controllo, il che danneggerà gli affari della compagnia.

«Questo non è solo il secondo incidente di quella compagnia aerea, ma anche il secondo incidente dello stesso modello di aeromobile di quella compagnia in meno di un anno», dice Richey.

Dal 1995 la TransAsia ha subito quattro incidenti mortali.

Lo scorso luglio un volo della TransAsia si è schiantato nelle isole Penghu dello stretto di Taiwan causando la morte di 48 delle 58 persone a bordo. Nel dicembre del 2012 un aereo cargo si è schiantato nel mare gelido uccidendo entrambi i piloti. E nel 1995 un Atr 72-200 in volo di notte è precipitato sul pendio di una collina a venti chilometri a Sud dell’aeroporto di Songshan. Tutti e quattro i membri dell’equipaggio sono morti.

L’incidente aereo della TransAsia di mercoledì ha causato almeno 26 morti e 15 feriti. Diciassette persone sono ancora considerate disperse. L’aereo ha colpito un ponte ed è affondato in un fiume. La scena è stata ripresa da una dash cam [piccola telecamera di sicurezza, ndt].

Richey sostiene che gli incidenti potrebbero far luce «sulla formazione e la competenza dei piloti» della TransAsia e aggiunge che «ci potrebbero essere state delle sviste ad aver contribuito a questi casi».

Negli ultimi anni l’industria aeronautica asiatica è cresciuta rapidamente e nella regione c’è stato il problema dell’abilità dei piloti.

«In Asia l’aviazione sta crescendo a un ritmo veloce. Alcuni osservatori del settore hanno espresso dubbi riguardo la preparazione di piloti adeguatamente qualificati. Per quanto riguarda l’aereo, i dati sulla sicurezza dell’Atr 72 sono simili a quelli delle altre compagnie aeree», dice il capitano Tom Bunn, pilota veterano e capo della Soar, che è specializzata nell’aiutare le persone a superare la paura di volare.

«Da quando la compagnia taiwanese della TransAsia è diventata pubblica nel 2011 sono state aggiunte rapidamente nuove rotte. La TransAsia e altre compagnie simili si stanno affrettando a tenere il passo con il boom di viaggi causato dalla crescente classe media della regione», ha detto Bunn.

Sulla base delle riprese video dell’incidente della TransAsia si può notare che i piloti non sono stati in grado di mantenere il controllo dell’aereo.

«Quando un motore perde potenza, l’altro motore produce potenza più che sufficiente per mantenere il volo. L’alimentazione proveniente da un solo motore esercita sul velivolo una trazione laterale. I piloti si contrappongono a questa spinta usando la pedaliera. Basandosi sul video dell’incidente che mostra l’aereo in fase discendente, si nota che i piloti non sono riusciti a mantenere un’adeguata velocità e un corretto controllo del velivolo», ha detto Bunn.

L’equipaggio del TransAsia Ge235 ha fatto una chiamata di mayday poco dopo il decollo dall’aeroporto Songshan di Taipei segnalando un motore in fiamme. In una conferenza stampa è stato rivelato che il motore di sinistra era stato recentemente sostituito a Macau a causa di problemi.

E come punto di riferimento la Boeing pianifica che la regione asiatica del Pacifico necessiterà nei prossimi venti anni di 216 mila nuovi piloti, più di qualunque altra regione del mondo; ciò rappresenta il 40 per cento della richiesta globale.

Associated Press ha contribuito a questo articolo.

Articolo in inglese: Are Asia-Based Airliners More Dangerous?

 
Articoli correlati