Subordinato ad alti funzionari cinesi: dichiarate i vostri patrimoni

I dirigenti comunali locali dovrebbero essere i primi a dichiarare i propri patrimoni personali. Lo ha gridato Wu Xiang, un membro della Conferenza politica consultiva del popolo cinese a Canton, durante l’incontro del gruppo il 2 gennaio, secondo quanto ha riferito il Guangzhou Daily.

«Se dovessimo fare pressioni su un sistema perché vengano dichiarati i patrimoni personali dei funzionari pubblici, voi dovreste essere i primi a farlo», ha gridato Wu, durante il periodo del microfono aperto, momento in cui i membri della Conferenza politica consultiva del popolo cinese locale possono parlare apertamente.

Wu chiedeva al segretario comunale del Partito, al sindaco e al segretario della Commissione di Ispezione Disciplinare di confessare le proprie ricchezze personali.

La Conferenza politica consultiva del popolo cinese è un organo consultivo i cui membri deliberano su argomenti e formulano pareri sul massimo organo politico della Cina, l’Assemblea nazionale del popolo.

«La resistenza su diversi livelli dei funzionari ha impedito l’avvio di un meccanismo di questo tipo. Se i massimi leader ne assumessero la guida, allora si manderebbe un messaggio molto forte», ha detto Wu.

NESSUNA TRASPARENZA

A differenza degli Usa, dove i funzionari pubblici sono obbligati per legge a dichiarare i propri patrimoni, la Cina non ha una legge di questo tipo. Di tanto in tanto, fin da Han Deyun, avvocato e rappresentante per la provincia del Sichuan – che per primo ha sollevato la questione alla Conferenza politica consultiva del popolo cinese nazionale del 2006 – i discorsi sulla dichiarazione delle ricchezze tornano alla luce.

Il 3 gennaio un articolo di opinione pubblicato sul Peng Pai, un nuovo mezzo di comunicazione online gestito dallo Stato, ha fornito due spiegazioni per il fallimento, dopo tutti questi anni, nel mettere in atto un sistema di questo tipo per rivelare le ricchezze dei funzionari.

L’articolo riferisce che la strategia di sviluppo nazionale del Partito Comunista Cinese potrebbe finire nel caos se le persone si sentissero oltraggiate dall’evidente aumento dei casi di corruzione come conseguenza del rendere note le ricchezze dei funzionari pubblici. Questo potrebbe colpire la ‘stabilità sociale’, secondo il Peng Pai.

D’altra parte il fallimento nel dichiarare il patrimonio autorizza la corruzione. Se è possibile non dichiararlo, i funzionari possono spostare i soldi facilmente. La Cina non ha stabilito un sistema finanziario che richieda nomi autentici, un sistema di credito personale e un effettivo monitoraggio del riciclaggio di denaro e capitali, delle imposte di donazioni e successioni, riporta l’articolo.

I FUNZIONARI SI OPPONGONO

Canton, dove Wu ha gridato ai funzionari locali, è la capitale del Guangdong, la provincia meridionale della Cina. Il Guangdong, una provincia relativamente ricca, è stata la zona di alcuni esperimenti di riforma degli anni passati.

La disputa sulla dichiarazione delle ricchezze risale a un’iniziativa avanzata in un discorso di Wang Yang, allora capo del Partito per la provincia del Guangdong (ora vice premier), a novembre del 2012. Era a favore dell’idea che i funzionari pubblici dovessero dichiarare il proprio patrimonio, riferendo che sarebbero stati esplorati diversi metodi per mettere in atto un sistema di dichiarazione sperimentale, ha riferito il Caixin.

In meno di un mese era stato avviato un programma pilota, ma solo per i funzionari di due province e di due zone. Alla fine il piano era di estendere il programma all’intera provincia.

Tuttavia il programma provocò immediatamente le critiche dei funzionari membri del Partito, scontrandosi con la loro resistenza di cui Wu si è lamentato.

Ye Pengzhi, rappresentante del Canton per il Congresso del popolo locale, è stato citato dal Nanfang Daily a gennaio del 2013 per aver detto che «i funzionari dovrebbero mantenere la propria privacy, ugualmente alla privacy che c’è tra un dottore e i suoi pazienti».

«Esiste forse una legge che chiede ai dipendenti pubblici i dichiarare le proprie ricchezze? I rappresentanti dell’Assemblea nazionale del popolo dichiarano i propri patrimoni? I funzionari sono persone, hanno bisogno di privacy. I funzionari sono dipendenti pubblici, non gli schiavi delle persone», ha dichiarato Ye.

Tsai Ying, pseudonimo per una funzionaria di medio grado a Guangdong, ha detto che nella forma della dichiarazione del reddito sono presenti alcuni appigli.

«Sappiamo che è difficile indagare sui beni di proprietà dei nostri parenti. I nostri superiori non sprecheranno personale o risorse per indagare i beni di proprietà dei nostri parenti», ha dichiarato Tsai, secondo quanto riferito dal portale internet cinese Sina ad aprile del 2014.

«Al massimo vengono eseguiti alcuni controlli in loco. Quindi perché non trasferire i nostri beni ai parenti?», ha riferito Tsai, che ha poi spiegato di sapere che alcuni funzionari hanno già fatto così.

Nei commenti dell’articolo sul Peng Pai gli utenti internet hanno espresso il proprio supporto affinché i funzionari pubblici dichiarino le proprie ricchezze, ma con varie riserve e sospetti.

«È come sentire qualcuno scendere dalle scale senza però vedere nessuno. Senza niente di concreto è come una pistola che spara nel vuoto», ha scritto un utente con il nickname di ‘un tizio da Nanchino’.

«Questo è ciò di cui ha bisogno ogni civiltà. I Paesi stranieri ce l’hanno, dovrebbe essere presente anche in Cina», ha dichiarato un utente con il nomignolo di ‘Un cittadino giovane e disciplinato’.

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Articolo in inglese: Subordinate Calls Out Top Chinese Officials to Disclose Their Wealth
 
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